Nel cuore dell’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”, nel reparto di Cardiochirurgia e Chirurgia Vascolare, quest’anno il presepe prende forma ispirandosi a un anniversario di straordinaria importanza spirituale: gli 800 anni del “Cantico delle Creature” di San Francesco d’Assisi.

L’inno che il Poverello di Assisi compose nella primavera del 1225 – canto di gratitudine per la vita, la natura, la fraternità universale – diventa così il filo conduttore di una rappresentazione natalizia che vuole essere non solo decorazione, ma segno di speranza, preghiera silenziosa e abbraccio fraterno per pazienti, familiari e operatori sanitari. Il Cantico è un invito a riconoscere la bellezza anche nelle prove. Francesco scrive mentre è quasi cieco, malato e provato nel corpo, e proprio in quella condizione nasce uno dei testi più luminosi della storia cristiana.

L’intero allestimento diventa così un inno vivente alla vita, proprio nel luogo in cui la vita viene custodita con maggiore attenzione: un reparto dove le battaglie quotidiane per la salute si intrecciano con storie di coraggio, fragilità e speranza.

Accostare il Cantico delle Creature alla figura del Santo di Pietrelcina è naturale, quasi inevitabile, ricordiamo infatti quanto Padre Pio amava profondamente il presepe qui riprodotto in bolle sospese in aria visibili sollevando lo sguardo. Francesco canta la fraternità universale; Padre Pio la vive nel quotidiano, soprattutto nel suo servizio ai sofferenti. Se il Poverello d’Assisi ci invita a vedere il mondo come famiglia, Padre Pio ci insegna a prendersi cura dei fratelli, in particolare dei più fragili. Il presepe di quest’anno vuole essere un messaggio delicato ma profondo: come Francesco, anche chi attraversa il buio della malattia può scoprire una luce; come Padre Pio, ogni gesto di cura può diventare una carezza divina.

Per i pazienti che vivono giorni di attesa o riabilitazione, il Cantico delle Creature ricorda che ogni vita, anche quando fragile, rimane preziosa e amata.

Per gli operatori sanitari, richiama il valore del loro servizio: essere come “frate fuoco” che riscalda, come “sora acqua” che purifica e calma. E così, in un reparto dove si ascoltano i battiti del cuore, riecheggia anche un antico canto che invita a riconoscere la bellezza della vita, sempre, comunque, nonostante tutto: “Laudato si’, mi’ Signore, per tutte le Tue creature”.

Tutto il personale dell’U.O. di Cardiochirurgia- Chirurgia Vascolare di “Casa Sollievo della Sofferenza” augura a tutti voi e alle vostre famiglie un sereno e Santo Natale.

 

*Ringraziamo Matteo Pio Cappucci per la condivisione

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