Un progetto non nasce mai da solo, ma è sempre il frutto di un intreccio di desideri.
Ed è esattamente così che nasce Comunicaritas, in una sera d’inverno, in una piccola stanza riempita di volti e di sorrisi, in un miscuglio di cuori che battono a ritmi diversi, ma che suonano la stessa melodia.
Comunicaritas ha, più o meno, le sembianze di un neonato – piccolo e indifeso – che non comprende subito il mondo in cui è stato catapultato: pertanto é confuso, é distratto dai rumori di sottofondo, ma poi è l’abbraccio materno che mette in pausa ogni paura.
Quell’abbraccio confortevole che il bambino trova nelle braccia sicure della madre, Comunicaritas lo trova nel gruppo di suore alcantarine che hanno fatto dell’amore la loro missione di vita.
Parte proprio da loro questo bellissimo viaggio che ha raggiunto mete meravigliose e coinvolto magici passeggeri, i quali hanno messo a disposizione il loro biglietto di vita per far viaggiare gli altri.
Durante questo cammino abbiamo incontrato e ascoltato ragazzi e ragazze testimoni della tratta, della guerra, nonché vittime di soprusi, di ingiustizie e di abbandoni inconsolabili che hanno segnato e cambiato la loro esistenza per sempre.
Abbiamo preso spunto dal loro coraggio e abbiamo scritto, riscritto, disegnato, provato e riprovato, ma la pandemia ha interrotto tutto il bello che stava per nascere.
E oggi, a distanza di anni, ci ritroviamo qui – esattamente dove tutto é iniziato – forse un po’ diversi, senz’altro rinnovati e con nuovi volti altrettanto belli, tutti accumunati dallo stesso bagaglio: l’entusiasmo.
“Io esisto ogni giorno” é la prima fermata dello spettacolo, in cui va in scena la storia di una delle tante ragazze cadute nell’inganno della prostituzione. Promesse non mantenute, voglia di rinascita e un sogno nel cassetto caratterizzano questo primo quadro ambientato proprio sulla strada, purtroppo divenuta dimora di tante, ma anche un’opportunità per andare via lontano ed abbracciare i propri sogni.
Eccolo qui, Comunicaritas, divenuto uno strumento necessario per dare voce a chi l’ha perduta, ma non per questo meno degno di essere ascoltato;
Eccolo qui, Comunicaritas, che non mette in scena soltanto uno spettacolo, ma racconta – nonostante tutto – lo spettacolo della vita.





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