Sta per scoccare l’ora X della fine dell’Anno liturgico: domenica prossima è la solennità di Cristo Re, ultima tappa di un cammino di fede che nella liturgia trova il suo più alto momento celebrativo.
Intanto, domani, 21 novembre, in occasione del ritiro mensile del clero, l’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta consegnerà ai sacerdoti della diocesi, la nuova Guida liturgica-Agenda pastorale (LEGGI). È il risultato di un lavoro sinergico dell’equipe dell’Ufficio liturgico diocesano diretto da don Mattia Murra che, in questi giorni ha seguito – insieme con i suoi collaboratori, don Francesco Pesimena e don Alberto Taurino – il corso di aggiornamento per incaricati diocesani di pastorale liturgica promosso dal Pontificio istituto liturgico Sant’Anselmo. L’evento formativo, lunedì scorso, si è aperto con l’udienza privata dei partecipanti con il Santo Padre. E i tre sacerdoti leccesi hanno avuto la gioia di poter salutare personalmente il Papa (VEDI GALLERY SOTTO).
Leone XIV ha evidenziato nel suo discorso (IL TESTO INTEGRALE) l’urgenza nelle diocesi di percorsi adeguati, affermando che “nelle diocesi e nelle parrocchie c’è bisogno di tale formazione ed è importante, laddove non vi siano, iniziare percorsi biblici e liturgici”. Il Pontefice ha quindi rivolto un appello ai direttori: “Assicurate una preparazione approfondita dei lettori istituiti e di quanti leggono le Scritture”.
Leone XIV ha, infine, illustrato la responsabilità degli uffici diocesani: “L’ufficio per la pastorale liturgica è responsabile in ogni diocesi della formazione liturgica permanente del clero e dei fedeli, della preparazione ai ministeri, della cura dei gruppi liturgici parrocchiali, dei ministranti, dei lettori, dei cantori. Si tratta di favorire una fruttuosa partecipazione del Popolo di Dio, come pure una liturgia decorosa, attenta alle diverse sensibilità e sobria nella sua solennità”.
Con don Mattia, appena rientrato da Roma, abbiamo parlato della nuova Guida liturgica.
Don Mattia, che cosa cambia nella Guida liturgica di quest’anno?
La novità più evidente è che non siamo più davanti a un semplice opuscolo con il calendario liturgico e le indicazioni delle celebrazioni. La Guida di quest’anno, realizzata per la prima volta in proprio per la nostra diocesi, si presenta come una vera e propria agenda pastorale: non solo informa, ma aiuta concretamente a organizzare la propria vita e quella delle comunità, giorno per giorno.
Perché parlare di Agenda e non solo di Guida?
Perché abbiamo voluto uno strumento che ciascun sacerdote, religioso o laico impegnato potesse usare in modo personale. Accanto alle indicazioni liturgiche, ci sono spazi pensati per annotare incontri, celebrazioni, visite, attività formative, appuntamenti associativi, iniziative caritative. È un aiuto pratico a vivere con ordine la responsabilità pastorale, senza separare la cura della liturgia dall’organizzazione concreta della vita comunitaria.
In che modo l’Agenda favorisce il coordinamento tra parrocchie e diocesi?
All’interno sono già inseriti numerosi appuntamenti diocesani. Questo permette a parrocchie, uffici pastorali, associazioni, movimenti e confraternite di programmare le proprie attività guardando al calendario diocesano e non solo al proprio. L’obiettivo è evitare sovrapposizioni, creare sinergie e sostenere una pastorale che respira all’unisono. È un passo verso uno strumento sempre più raffinato e condiviso, capace di rispondere alle esigenze di programmazione di tutti.
Tra le novità, l’inserimento del testo integrale della Dilexi Te di Leone XIV. Perché questa scelta?
Non è un semplice “contenuto in più”. Abbiamo voluto offrire l’intero testo del primo documento magisteriale di Leone XIV perché ci accompagni come riferimento spirituale e pastorale lungo l’anno. Può diventare materiale per la meditazione personale, per la formazione dei consigli pastorali, per incontri comunitari. In un’agenda che aiuta a programmare, inserire la parola del Papa significa ricordare che ogni scelta nasce dall’ascolto del magistero e dall’amore alla Chiesa.
Guardando avanti, quali sono le iniziative più significative che l’Ufficio liturgico diocesano sta preparando?
La nuova Agenda nasce già intrecciata con alcune proposte che desideriamo vivere come Chiesa diocesana. Ne cito alcune, tra le più importanti, che indicano lo stile con cui vogliamo camminare insieme. Una delle scelte più belle e impegnative: il Convegno liturgico si terrà il 18 e 19 maggio 2026. L’arcivescovo ha accolto subito questa proposta, chiedendomi di realizzarla in collaborazione con altri uffici diocesani. Sarà un momento che coinvolgerà tutti (laici e presbiteri insieme): non un evento per specialisti, ma un grande laboratorio ecclesiale. Nei prossimi mesi daremo indicazioni più precise su tema, relatori e modalità di partecipazione.
La formazione degli operatori liturgici resta una priorità?
Assolutamente sì. Continuerà la formazione permanente dei ministri istituiti e degli operatori liturgici, un appuntamento molto atteso, che in tanti stanno chiedendo. È un percorso che tiene insieme teologia, spiritualità e pratica celebrativa. Il prossimo incontro sarà il 12 dicembre: un’occasione per ritrovarci, confrontarci e crescere nel servizio all’altare e all’assemblea.
Avete anche pensato a iniziative che mettano in dialogo liturgia, bellezza e popolo di Dio…
Certamente. Il 29 dicembre vivremo una rassegna di cori parrocchiali, in forma di concerto-meditazione (LEGGI) sul mistero del Verbo incarnato. Sarà un momento in cui musica, Parola e preghiera si intrecciano: non solo un concerto, ma un cammino contemplativo guidato dalle voci delle nostre comunità. Già tanti cori han dato la loro adesione e siamo contenti di questo.
Negli scorsi mesi è nata anche un’esperienza particolare: “Il gusto del mistero”. Di che cosa si tratta?
“Il gusto del mistero” è stata una proposta estiva che abbiamo vissuto con don Vito Caputo, don Michele Giannone e don Vincenzo Martella: una cena intrisa di liturgia, Bibbia e carità. Attorno alla tavola abbiamo intrecciato ascolto della Parola, simboli liturgici, riflessione condivisa e attenzione concreta ai bisogni degli ultimi. È stato un modo semplice ma intenso per dire che il mistero di Dio tocca la vita reale, i volti, il cibo condiviso, la solidarietà. Alcuni ci hanno chiesto di continuare questo percorso… chissà. L’importante è che ogni iniziativa aiuti ad assaporare la bellezza del Vangelo, non solo a parlarne.
Possiamo aspettarci altre iniziative lungo l’anno?
Sì, con don Alberto Taurino e don Francesco Pesimena, abbiamo altre idee in cantiere che comunicheremo al momento opportuno: momenti formativi mirati, strumenti per le comunità, occasioni di preghiera e di studio. Tutto con un’unica intenzione: aiutare le nostre parrocchie a vivere la liturgia come cuore pulsante della vita cristiana.
In conclusione, che cosa le sta più a cuore rispetto a questa Agenda e al cammino che apre?
Che non resti solo un calendario pieno di date, ma diventi un segno di comunione. Ringrazio il nostro Arcivescovo per aver creduto in questo progetto e tutti coloro che hanno collaborato: i ragazzi del Servizio civile universale della parrocchia Santa Maria del Popolo in Surbo – Elisa Buttazzo, Carmelo Elia, Valeria Lezza, Chiara Rizzo, Andrea Tarantini, Helena Tana, Francesca Vergallo – per la raccolta e l’immissione dei dati; don Michele Giannone e don Vito Caputo per la revisione delle bozze; don Riccardo Calabrese per il progetto grafico. Questa Agenda è un lavoro a più mani, segno concreto di corresponsabilità: una bella esperienza di Chiesa che, anche nel metodo, racconta ciò che desidera annunciare. Se aiuterà a vivere meglio il tempo e a celebrare con più consapevolezza il mistero di Cristo, allora avrà raggiunto il suo scopo.
Foto:Vatican Media







