È giunta ieri sera a Lecce la Luce della pace da Betlemme, portata anche quest’anno da una delegazione di scouts triestini attraverso una staffetta ferroviaria.
La fiamma – che ogni anno parte dalla Grotta della Natività in Terra Santa portando a con sé un messaggio di speranza, fraternità e impegno concreto per la pace – è stata accolta in una Piazza Duomo gremita di ragazzi ed educatori dell’Agesci, giunti da ogni parte della provincia, riunendo la comunità leccese in un momento di profonda riflessione.
Gli scouts delle zone Lecce Adriatica e Lecce Ionica hanno vissuto non solo un evento ma un vero e proprio percorso di conoscenza e consapevolezza sulle guerre che ancora oggi segnano molte parti del mondo: un itinerario allestito per le vie del centro storico della città che ha portato i ragazzi a riflettere e costruire pensieri di pace.
Attraverso momenti di ascolto, silenzio e confronto, ragazze e ragazzi, educatori e famiglie si sono interrogati sul significato della pace, non come concetto astratto, ma come scelta quotidiana, faticosa e necessaria.
Il momento culminante è stato la preghiera condivisa con l’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta, che ha accompagnato i presenti in una riflessione intensa e concreta. Nel suo intervento ha invitato tutti a vivere questo tempo con uno spirito di sobrietà, ricordando come non sia possibile celebrare la venuta di Cristo in maniera consumistica. L’augurio infatti è stato quello di festeggiare il Natale da credenti, con il cuore pulito e spalancato per accogliere il dono della pace, diventando artigiani di pace. Un richiamo forte e attuale, che ha trovato eco nei cuori dei presenti.
Abbattere i muri e costruire la pace è stato il messaggio che ha attraversato l’intera serata: muri di odio, indifferenza, paura e divisione, da sostituire con ponti di dialogo, accoglienza e responsabilità. La Luce della pace, fragile ma tenace, diventa così segno concreto di un impegno che parte dai piccoli gesti quotidiani per arrivare a scelte collettive di giustizia e solidarietà.
Da Betlemme a Lecce, questa fiamma continua il suo cammino, affidata alle mani di chi sceglie di custodirla e diffonderla. Un segno semplice ma potente che ricorda a tutti che la pace è possibile se ciascuno è disposto a diventare luce e dono per gli altri.







