Oggi, 2 novembre, come a Lecce anche a Brindisi i giovani delle Comunità Neocatecumenali si sono ritrovati al cimitero per vivere un pomeriggio di preghiera e memoria.
I giovani leccesi, guidati da don Alessandro Giglio, catechista itinerante del Cammino neocatecumenale nel Salento, insieme a Rino e Cristina Petruzzelli e al seminarista Alessandro, hanno compiuto un pellegrinaggio tra le tombe dei fedeli defunti prima della celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta, sul piazzale antistante la chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo.

Quelli di Brindisi hanno vissuto lo stesso pellegrinaggio prima della celebrazione eucaristica presieduta dal nostro arcivescovo Giovanni Intini nella chiesa di San Giuseppe presso il cimitero. L’Arcivescovo Giovanni ha affidato all’amore eterno di Dio tutti i defunti di Brindisi e dei paesi della diocesi. Ha inoltre spronato i fedeli a seguire Gesù Cristo in tutte le “soglie” esistenziali, perchè il Signore della Vita doni a ciascuno la forza dirompente del Risorto.

“L’iniziativa nasce dal desiderio di trasmettere ai giovani del Cammino neocatecumenale la gloria di Dio nella vita di coloro che li hanno preceduti nella fede, testimoniando come la morte non rappresenti la fine, ma il compimento di una missione. Grazie all’impegno di molti fratelli che ci hanno preceduto – come scrive Filippo Petruzzelli in portalecce – e alla loro fiducia nell’opera di Dio, molte persone sono ritornate alla fede attraverso l’iniziazione cristiana proposta nel Cammino neocatecumenale. Tanti giovani, in particolare, devono a loro la vita: non poche famiglie, infatti, prima dell’incontro con il Cammino, avevano chiuso il cuore alla possibilità di accogliere nuovi figli. Ma grazie alla predicazione e ai percorsi di crescita nella fede, si sono aperte alla vita, permettendo a nuove creature di nascere e di sperimentare la bellezza della vita cristiana.
Attraverso la narrazione delle vite e delle opere di questi fratelli e pastori, i giovani riscopriranno la bellezza del legame spirituale che unisce i vivi e i defunti, quella comunione invisibile ma reale che è il cuore della fede cristiana. Facendo memoria delle loro opere, renderemo viva la loro presenza in mezzo a noi, segno che l’amore e la fede non muoiono, ma continuano a generare vita nella comunità”.

Nei prossimi giorni anche i giovani di Ostuni reciteranno il rosario tra i viali del cimitero, dove oggi il vicario foraneo don Maurizio Caliandro ha presieduto la celebrazione eucaristica a cui hanno partecipato tutti i presbiteri della città.
Questo gesto semplice, ma profondo di preghiera e di sosta davanti alle tombe, diventerà l’occasione propizia per affidare al Signore tutti i defunti della città, soprattutto coloro che non hanno più nessuno che preghi per loro.








