Siamo nel terzo millennio e, dopo il Concilio ecumenico Vaticano II, si può affermare che domani 25 ottobre si svolgerà il più grande evento spirituale e storico della Chiesa cattolica italiana, pienamente integrata in quella universale.

 

 

Nella Terza Assemblea Sinodale, circa duemila delegati delle Chiese d’Italia, clero, religiosi e laici insieme, voteranno il Documento di sintesi (LEGGI), frutto delle sintesi parziali del Cammino sinodale 2021/2024 dopo l’ascolto e il discernimento dei contributi di chiunque abbia voluto intervenire sul futuro della nostra Chiesa.

Sono trascorsi quattro anni dall’inizio del primo Sinodo delle Chiese d’Italia che è partito ‘dal basso’: per la prima volta un Sinodo che non ha mosso i primi passi iniziando dai vescovi, ma dall’ascolto di tutto il popolo di Dio. 

Le sorprese non sono mancate grazie allo Spirito che continua a soffiare, e ciascuno si è sentito protagonista di un percorso inedito e coinvolgente. 

Siamo ora giunti alla prima tappa definitiva di questo Cammino, che proseguirà nei prossimi tre anni per attuare i risultati di queste consultazioni adattando il Documento finale alle culture e alle esigenze locali. 

La delegazione leccese, con in testa l’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta, i sacerdoti don Damiano Madaro, parroco di Santa Rosa in Leccedon Luca Bisconti, parroco della matrice di Trepuzzi, con Giuseppina Capozzi, membro dell’equipe catechistica diocesana e Simona Abate, consacrata e coordinatrice della Casa della Carità – parteciperanno personalmente alle votazioni – favorevole (placet) o non favorevole (non placet) -, delle tre parti che compongono il Documento di sintesi, contenente settantacinque punti che declinano le istanze emerse durante le tre fasi – narrativa, sapienziale e profetica – che hanno caratterizzato il Cammino sinodale, anche attraverso proposte concrete. Alla fine, verrà espresso un voto generale sull’intero Documento.

I delegati leccesi rispondono, con il loro voto, delle richieste della comunità diocesana che si è espressa nelle sue narrazioni di questi anni, attraverso una disamina su questioni che riguardano il cammino di fede. 
L’attuale percorso sinodale terminerà quando un gruppo di vescovi, nominati dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana e supportato da esperti, alla luce del Documento di sintesi e delle riflessioni dell’Assemblea generale, preparerà, a breve, le prospettive pastorali che accompagneranno le Chiese nazionali nei prossimi anni. 

Contemporaneamente, si svolge negli stessi giorni il Giubileo delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione, cui parteciperanno anche le delegazioni diocesane sia in occasione dell’udienza papale del oggi 24 ottobre, che della celebrazione eucaristica, sempre presieduta da Papa Leone XIV, domenica 26 ottobre. 

Giubileo e Sinodo: due eventi spirituali che si intersecano temporalmente in questo momento storico e che hanno le medesime radici di memoria e consapevolezza del tempo che corre. Con questo Sinodo dell’ascolto, le comunità di fedeli ci hanno consegnato domande, esigenze, criticità e potenzialità di una Chiesa che non riesce più a parlare, a comunicare la fede in questo nostro tempo che rischia la scristianizzazione.

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