In un’atmosfera che promette di unire la storia millenaria del Salento alla profondità del cammino di fede, la Scuola diocesana di formazione teologica (Sdft)si appresta a vivere il suo secondo, significativo, incontro di spiritualità in programma nel calendario formativo in questo anno pastorale.
La cornice scelta, l’incantevole e silenziosa Abbazia di Santa Maria di Cerrate, offrirà il luogo ideale per una pausa rigenerante dal frastuono del quotidiano, invitando corsisti e docenti a immergersi nel cuore pulsante del “Mistero dell’Incarnazione”. L’Abbazia di Cerrate non è solo un gioiello dell’architettura romanica e bizantina; è un luogo che trasuda secoli di preghiera, lavoro e contemplazione. Tra le sue mura antiche, dove un tempo i monaci bizantini curavano gli uliveti, copiavano testi sacri e pregavano in greco, si respira ancora oggi una spiritualità monastica autentica, fatta di essenzialità e radicamento nella realtà.
Questo ambiente suggestivo, affidato oggi alle cure del Fai, diventa il “grembo” spirituale in cui i partecipanti alla Scuola diocesana di formazione teologica potranno riscoprire la logica dell’Incarnazione: un Dio che entra nella storia, nella concretezza dello spazio e del tempo, proprio come l’olio prodotto nell’antico frantoio ipogeo di Cerrate si radicava nella terra salentina. Il tema dell’incontro, il “Mistero dell’Incarnazione”, sarà il faro che illuminerà la riflessione. Giovedì 11 dicembre alle 16,30, guidati dalla sapiente e profonda meditazione dell’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta, i presenti saranno chiamati a contemplare il Verbo che si fa carne, la presenza viva di Dio nelle pieghe della nostra esistenza.
“Da un paio d’anni a questa parte – ricorda di don Piero Quarta, direttore Sdft -, la nostra Scuola ha intrapreso con convinzione un percorso innovativo, volto a fondere indissolubilmente l’aspetto teorico della formazione teologica con la linfa vitale dell’esperienza spirituale. Crediamo fermamente che la Parola studiata debba incarnarsi nella vita, e che la riflessione intellettuale trovi il suo compimento e la sua vera luce nella preghiera, nella meditazione e nell’incontro personale con il Mistero”.
“La scelta dell’Abbazia di Cerrate non è casuale – ammette don Piero -. Questo luogo, permeato di storia, silenzio e bellezza, ci offre l’ambiente ideale per staccare dalla frenesia quotidiana e immergerci in un’atmosfera di profonda contemplazione. Tra le mura antiche e la natura rigogliosa che la circonda, potremo riscoprire la dimensione del sacro e nutrire l’anima, rendendo la nostra formazione non solo un arricchimento intellettuale, ma una vera e propria esperienza trasformativa del cuore”.
“Siamo onorati e grati – conclude il direttore – che a guidare questo momento di grazia sarà l’arcivescovo. La sua presenza è per noi un segno tangibile della sollecitudine pastorale della nostra Chiesa di Lecce e un invito pressante a vivere la nostra formazione come un servizio concreto alla comunità diocesana. La sua guida sapiente e paterna sarà un faro prezioso per illuminare i nostri passi in questo pomeriggio spirituale”.
Sarà un’occasione preziosa per fare una “sosta”, per ricaricare le energie spirituali e rafforzare i legami fraterni in un luogo che parla al cuore. È un’opportunità unica per lasciarsi avvolgere dal silenzio eloquente di Cerrate e dalla Parola meditata, per scoprire che l’unico luogo dove incontrare Dio è la realtà che viviamo ogni giorno.








