Giovedì 23 giugno, dalle ore 10.30 alle ore 12.00, presso l’Aula Sinodale “Mons. Magrassi” in Bari, i parroci sono invitati a partecipare a un incontro sul tema della transizione ecologica per valutare l’opportunità dell’installazione di impianti di produzione energetica nelle parrocchie.
L’incontro, promosso per iniziativa della Pastorale Sociale e del Lavoro Diocesana, vedrà la partecipazione del Segretario Generale di Greenaccord Onlus, Giuseppe Milano che, da ingegnere e da esperto di sostenibilità, aiuterà a capire quali passi compiere e quali scelte intraprendere.
«In alcuni luoghi, si stanno sviluppando cooperative per lo sfruttamento delle energie rinnovabili che consentono l’autosufficienza locale e persino la vendita della produzione in eccesso. […] Mentre l’ordine mondiale esistente si mostra impotente ad assumere responsabilità, l’istanza locale può fare la differenza. È lì infatti che possono nascere una maggiore responsabilità, un forte senso comunitario, una speciale capacità di cura e una creatività più generosa, un profondo amore per la propria terra, come pure il pensare a quello che si lascia ai figli e ai nipoti» (Laudato si’, 179)
Oggi la partita ecologica si gioca soprattutto nei territori, dove le persone vivono, lavorano, hanno relazioni. Si gioca coinvolgendo le comunità. È un impegno che può far sentire le donne e gli uomini del nostro tempo protagonisti di un cambiamento vero e responsabile verso le prossime generazioni. E mentre ci si prende cura della Terra, si riscopre il gusto delle relazioni, il senso del vivere insieme, la possibilità di risparmiare unendo gli sforzi.
Perchè costituire una Comunità Energetica?
• Perché è una scelta etica, maturata sinodalmente durante la 49a Settimana sociale di Taranto, frutto di un cammino spirituale fondato sulla consapevolezza che l’umanità è chiamata a prendersi cura della “casa comune”.
• Perché può essere il campo di impegno di una comunità che coopera per una transizione ecologica reale e concreta, coinvolgendo le persone più vicine, ma anche cittadini, associazioni, enti locali, imprese.
• Perché è un modo per sperimentare che l’Ecologia integrale proposta dalla Chiesa può tradursi in un nuovo modello di sviluppo umano ed economico sostenibile, giusto e partecipato.
• Perché risponde alle domande urgenti delle persone e del Pianeta, contribuendo alla riduzione di emissioni di anidride carbonica (C02) e al conseguimento di una progressiva indipendenza energetica del nostro Paese.
• Perché è uno strumento aperto e inclusivo per sostenere concretamente famiglie, associazioni, enti locali, imprese, che contribuisce a ridurre la loro spesa energetica con l’approccio tipico della sussidiarietà.
Che cosa è una Comunità Energetica?
• Una Comunità energetica è un soggetto giuridico, riconosciuto dalla legge 199/2021, che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria di persone fisiche, imprese, associazioni, enti locali ed enti religiosi.
• L’obiettivo principale di una Comunità energetica è fornire benefici ambientali, economici e sociali ai suoi membri e alle comunità locali in cui essa opera, attraverso la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. In tal modo contribuisce sia alla decarbonizzazione sia alla sicurezza energetica del Paese.
• La Comunità energetica gode di alcuni incentivi di natura fiscale, tariffaria, finanziaria che le consentono di ridurre i costi degli investimenti necessari per la costituzione e l’operatività e per partecipare dal basso alla conversione energetica basata sul ricorso alle fonti rinnovabili.
Le 5 tappe per avviare una Comunità Energetica
1. Formazione. Invitare cittadini e membri della comunità ecclesiale, associazioni, enti locali, imprese ed enti religiosi a vivere un percorso di formazione e discernimento orientato alla costituzione di una Comunità energetica.
2. Consumo condiviso. Creare una impresa cooperativa o un’associazione per il consumo congiunto di energia elettrica, godendo dei benefici tariffari e fiscali di legge.
3. Fattibilità e progettazione. Effettuare, con il supporto di tecnici specializzati, uno studio di fattibilità e un progetto tecnico e finanziario, con possibilità di accedere a risorse del PNRR e/o altre provvidenze pubbliche.
4. Comunità energetica. Creare una Comunità energetica in forma di impresa cooperativa per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili.
5. Finanziamento e realizzazione. Accedere al credito bancario dedicato e realizzare gli impianti di produzione e di stoccaggio dell’energia elettrica.
Contatti
Servizio di Assistenza e Consulenza per le Comunità Energetiche
Ufficio Nazionale per la pastorale sociale e il lavoro
Via Aurelia 468, 00165 Roma
Tel. 06 66398218-229
settimanesociali@chiesacattolica.it
Per saperne di più
https://www.settimanesociali.it/lasfida-delle-comunita-energetiche/
Carissimi,
dopo la Settimana Sociale di Taranto, ritengo sia giunto il momento di interrogarci come Chiesa Locale sul ruolo che vogliamo assumere nell’ambito della ormai avviata Transizione Ecologica.
Nel discorso conclusivo dell’appuntamento jonico, Mons. Santoro ha sottolineato che “la partita ecologica oggi si gioca soprattutto nei territori, dove le persone vivono, lavorano e hanno relazioni, dove nascono e prosperano le comunità”, evidenziando, inoltre, l’urgenza di “far sentire le donne e gli uomini del nostro tempo protagonisti di un cambiamento vero e responsabile verso le prossime generazioni, nel verbo della cura della Terra”.
Ancor più in ragione delle conseguenze delle odierne crisi, l’Unione Europea e il nostro Paese sono chiamati a de-carbonizzare l’economia, migrando da un modello energetico incardinato sui combustibili fossili a uno alimentato dalle fonti rinnovabili.
Una comunità energetica, dunque, potrà essere costituita da una parrocchia e da un nucleo di condomini o attività commerciali e produttive viciniori che, condividendo le superfici delle proprie coperture per l’installazione degli impianti, condivideranno poi i conseguenti benefici. Le comunità energetiche opereranno, perciò, come associazioni di scopo che permetteranno agli aderenti di fruire di alcuni incentivi statali, di ottenere energia pulita per i propri fabbisogni, di ridurre le bollette energetiche, di contrastare la povertà energetica e di rivendere l’energia ove prodotta in eccesso, innescando processi inediti di coesione e inclusione sociale.
«Mentre l’ordine mondiale esistente si mostra impotente ad assumere responsabilità – scrive Papa Francesco nella Laudato Si’ – l’istanza locale può fare la differenza. È lì, infatti, che possono nascere una maggiore responsabilità, un forte senso comunitario, una speciale capacità di cura e una creatività più generosa, un profondo amore per la propria terra, come pure il pensare a quello che si lascia ai figli e ai nipoti».
Una comunità energetica, senza la sua comunità parrocchiale di riferimento, non potrà nascere e prosperare e nella stagione del Sinodo siamo chiamati a riscoprire e a frequentare la prossimità e la reciprocità, come ci esorta Papa Francesco con la lettera enciclica “Fratelli Tutti”.
Come Chiesa dobbiamo cercare di fare la nostra parte, provando a mettere in campo le iniziative possibili.
Mi auguro, dunque, che vorrete accogliere l’invito a partecipare a un primo momento di ascolto e confronto che si svolgerà giovedì 23 giugno, dalle ore 10.30, nell’Aula Sinodale “Mons. Magrassi”. Termineremo entro le ore 12.
L’incontro, promosso per iniziativa della Pastorale Sociale e del Lavoro Diocesana, vedrà la partecipazione del Segretario Generale di Greenaccord Onlus, Giuseppe Milano che, da ingegnere e da esperto di sostenibilità, ci aiuterà a capire quali passi compiere e quali scelte intraprendere.
A tutti un cordiale saluto nell’attesa di poterci rivedere.
Giuseppe Satriano
Arcivescovo di Bari-Bitonto