Dopo due anni segnati dalla pandemia da Covid19, anche la diocesi di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti riaccoglie il tradizionale Rito della processione del Legno Santo. L’appuntamento, in programma questa sera alle 19.30 con partenza prevista dalla Parrocchia San Giovanni Battista di Gravina in Puglia, vedrà il corteo, guidato da S. E. Mons. Ricchiuti, seguire il seguente il percorso: via Piazza Pellicciari, via Novella, via De Gasperi, via San Sebastiano, Via Marconi, via Matteotti, Piazza Scacchi, via Garibaldi, C.so Vittorio Emanuele.

Della sublime processione del Cristo Morto che si svolge nel Venerdì Santo, si hanno notizie documentate già dal XVIII secolo, quando nacque come Via Crucis destinata a trasformare la stessa Città di Lanciano in una Gerusalemme. In quei momenti, infatti, la Città stessa si trasfigurava, i suoi luoghi, i suoi palazzi, le sue piazze diventavano quelli di una città lontana nello spazio e nel tempo, la Gerusalemme dei temi di Cristo. Il perimetro delle sue antiche mura racchiudeva lo scenario della Passione, con l’orto degli ulivi, il Sinedrio, il Pretorio, il Golgota, fino al Santo Sepolcro. Nel 1740 tale sacra rappresentazione, considerata forse una forma eccessiva di devozione popolare, venne proibita ed è probabilmente da allora che a rammentare gli episodi fondamentali del sacrificio di Cristo sono rimasti, i “misteri” destinati ad essere, con la loro semplice presenza, testimoni silenziosi ma dalla fortissima carica simbolica.

Il calice dell’ultima cena, la colonna del flagello, la brocca e il catino di Pilato, il guanto di Macco, il gallo, il sudario della Veronica, la tunica coi dadi, la croce con la scala, i chiodi col martello, la lancia di Longino sono i narratori muti degli episodi della Passione. Inanimati si fanno pure Cristo e Maria Addolorata, il Figlio e la Madre, le figure principali di questa Sacra Rappresentazione. Il Cristo morto è una pregevole scultura opera del lancianese Domenico Renzetti ( 1679 – 1750), ammantata di leggenda e oggetto di pietosa venerazione da parte dei confratelli, la Madonna “delle sette spade”, con le sue lacrime cristallizzate, è accompagnata, come la tradizione popolare vuole, in un impossibile ma pur necessario conforto,  dalle altre due Marie (Fonte cenni storici: https://beweb.chiesacattolica.it/).

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