12 Settembre 2024

Anche la scuola richiede fede

Chiede di credere in se stessi, nelle possibilità contenute nell’incedere dei giorni apparentemente tutti uguali, ma sempre unici e, per questo, tanto preziosi.

Chiede di credere nel proprio futuro, che non può essere deciso dagli altri, che va sognato, desiderato e, nello stesso tempo, costruito faticosamente attimo per attimo.

Chiede di credere nelle relazioni a tutto campo, in quelle che si costruiscono in classe con i docenti e con i compagni di viaggio, e in quelle delle nostre famiglie e dei nostri amici.

Chiede di credere nella ricchezza dei contenuti, che, come insegnava Einstein, dovrebbero sollecitare la nostra curiosità. La curiosità intellettuale, infatti, che ci porta a domandarci sempre il “perché”, a non dare per scontate le cose che vediamo o quelle che accadono, a capire il senso di tutto e a scongiurare la triste possibilità che, dietro la parcellizzazione delle materie, si celi il vuoto dell’esistenza.

Non possiamo, né vogliamo abdicare dal senso, ma vogliamo ostinarci a scavare tutto, compreso noi stessi, con il metodo galileiano (“provando e riprovando”), che poi divenne il metodo scientifico, fino a cogliere con umiltà e rispetto la ragione e la complessità della vita. Fino a scoprire che essa è il più grande dono preparato per noi dal buon Dio e, poi, affidato alle nostre cure per tutelarla da ogni possibile minaccia.

Da parte mia e dell’intera comunità ecclesiale della Diocesi di San Severo auguri di buon anno scolastico!

San Severo, 10 settembre 2024

+ don Giuseppe, vescovo

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