Bari, 15 agosto 2022

Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria

                                                                      

“In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta

verso la regione montuosa, in una città di Giuda” (Lc 1,39).

 

 Sorelle e fratelli carissimi,

in questo giorno solenne desidero porgere a voi tutti un cordiale saluto e la mia vicinanza ricca di affetto per ciascuno. Spero di trovarvi in un tempo di riposo e distensione che aiuti a riprendersi dalle fatiche lavorative di un anno. Stamane farò visita ai nostri fratelli ospiti del Carcere della città e, sull’esempio di Maria, desidero comunicare loro la nostra vicinanza di Chiesa.

Il citato brano di Luca è tratto dall’odierna liturgia e pone l’attenzione sulla disponibilità di Maria a prendersi cura di Elisabetta. Un gesto bellissimo, generato dall’incontro con la Parola che l’angelo le aveva rivolto. Tutto è intenso e intriso di una consapevolezza: la vita è percepita come dono. Essa si apre all’azione dello Spirito che la modella, la orienta, la libera da ogni calcolo e previsione. Maria lascia la sua casa e si avventura per strade lunghe e pericolose, da sola, colma della presenza di un Dio che la ama e la sospinge con la forza dello Spirito. Il lasciare tutto e partire non è mai semplice, anche per Maria: il suo sarà un viaggio non facile ma tutto confluirà nel canto del Magnificat, un’esplosione di gioia, con cui la Vergine Santa renderà gloria a Colui che è il centro gravitazionale della sua vita.

È proprio guardando a Maria, e vivendo un prolungato discernimento di Chiesa, che sono giunto a individuare alcuni cambiamenti per la vita pastorale della nostra Arcidiocesi. Stiamo attraversando un tempo non semplice. Presbiteri sempre più anziani e scarsità di vocazioni sono motivo di un serio ripensamento delle nostre parrocchie che già si ritrovano in gravi difficoltà. Come Chiesa, a breve, saremo chiamati a riflettere sulla ministerialità dei presbiteri e dei laici e sull’approntare nuove forme di corresponsabilità che, a partire dalla realtà, ci vedano pronti nell’accogliere le sfide ormai alle porte.

Con questa consapevolezza ho affrontato un tempo di ascolto, entrando in relazione con il territorio ecclesiale e le persone interessate, cercando di leggere percorsi possibili per tutti. Sono edificato per la serietà con cui ogni presbitero ha condiviso il discernimento e grato per la fiducia dimostrata. In tutti ho riscontrato fede nel Signore, amore per le proprie comunità e generosità di cuore. Momenti come questo comportano sofferenza, sia per i presbiteri che per le comunità di riferimento. Dopo anni di cammino e di condivisione, anche il distaccarsi con le sue fatiche diviene segno di un amore reale e reciproco vissuto per le comunità e i singoli. È vero anche che, in questo lasciare tutto e partire, si attua una dimensione di vera libertà del cuore, la stessa che caratterizzò il ministero di Gesù e l’esistenza di Maria.

Ringrazio ciascuno per la comprensione e l’impegno nell’accogliere e accompagnare questa nuova tappa della vita ecclesiale che come fine ha la crescita del Regno. Belle le parole del Santo Padre indirizzate ai presbiteri e al Popolo di Dio nella sua lettera scritta in occasione del 160° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars, la cui festa abbiamo da poco celebrato. Desidero rammentarle con voi, poiché suggellano alcune verità stupende:

Grazie (cari sacerdoti) per tutte le volte in cui, lasciandovi commuovere nelle viscere, avete accolto quanti erano caduti, curato le loro ferite, offrendo calore ai loro cuori, mostrando tenerezza e compassione come il Samaritano della parabola (cfr Lc 10,25-37). […] Quanto bene fa l’esempio di un sacerdote che si avvicina e non si allontana dalle ferite dei suoi fratelli. Riflesso del cuore del pastore che ha imparato il gusto spirituale di sentirsi uno con il suo popolo; che non dimentica di essere uscito da esso e che solo servendolo troverà e potrà spiegare la sua più pura e piena identità, che gli consente di sviluppare uno stile di vita austero e semplice, senza accettare privilegi che non hanno il sapore del Vangelo; perché «eterna è la sua misericordia». Ringraziamo anche per la santità del Popolo fedele di Dio che siamo invitati a pascere e attraverso il quale il Signore pasce e cura anche noi con il dono di poter contemplare questo popolo «nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere». […] Rendiamo grazie per ognuno di loro e lasciamoci soccorrere e incoraggiare dalla loro testimonianza; perché «eterna è la sua misericordia»”.

(Papa Francesco ai sacerdoti in occasione del 160° anniversario della morte del santo Curato d’Ars)

Con questi sentimenti comunico le nuove nomine e gli avvicendamenti nei vari incarichi pastorali:

 

  • Don Gianni De Robertis, recentemente nominato Vicario episcopale per le Periferie, assume la responsabilità di amministratore della Parrocchia “Natività di Nostro Signore” in Bari, quartiere San Pio.
  • Don Nicola Laricchia, già parroco della Parrocchia “Immacolata” in Modugno, viene nominato parroco della Parrocchia “San Nicola di Bari” in Adelfia.
  • Don Giovanni Caporusso, già parroco della Parrocchia “Santa Maria del Soccorso” in Noicattaro, è nominato parroco della Parrocchia “Santa Maria La Porta” in Palo del Colle.
  • Don Biagio Lavarra, già parroco della Parrocchia “San Marco” in Bari, viene nominato parroco della Parrocchia “Santa Maria Veterana” in Triggiano.
  • Don Marino Cutrone, già parroco della Parrocchia “San Nicola” in Toritto, è nominato parroco della Parrocchia Cattedrale “Santa Maria Assunta” (Concattedrale) in Bitonto.
  • Don Maurizio Lieggi viene nominato parroco della Parrocchia “Ognissanti” in Valenzano.
  • Don Nicola Mastrandrea, già parroco della Parrocchia “Santa Maria del Carmine” in Sammichele di Bari, è nominato parroco della Parrocchia “San Nicola” in Toritto.
  • Don Felice Iacobellis, già parroco della Parrocchia “San Nicola di Bari” in Adelfia, viene nominato parroco della Parrocchia “San Marco” in Bari.
  • Don Domenico Pietanza, già parroco della Parrocchia “Santa Maria Annunziata” in Cellamare, viene nominato parroco della Parrocchia “Resurrezione” in Bari.
  • Don Paolo Candeloro, già parroco della Parrocchia “Sant’Andrea Apostolo” in Bitonto, viene nominato parroco della Parrocchia “Immacolata” in Modugno.
  • Don Francesco Necchia, già amministratore della Parrocchia “Santa Maria Veterana” in Triggiano, viene nominato parroco della Parrocchia “Santa Maria del Carmine” in Sammichele di Bari.
  • Don Alessandro Decimo D’Angelo, già vicario parrocchiale della Parrocchia “San Nicola” in Toritto, viene nominato amministratore della Parrocchia “Santa Maria Annunziata” in Cellamare.
  • Don Andrea Magistrale, già vicario parrocchiale della Parrocchia “San Michele Arcangelo” in Bitetto, viene nominato amministratore della Parrocchia “Sant’Andrea Apostolo” in Bitonto.
  • Don Francesco Spierto, già vicario parrocchiale della Parrocchia Santuario “Santi Medici Cosma e Damiano” in Bitonto, viene nominato amministratore della Parrocchia “Santa Caterina vergine e martire” in Bitonto.
  • Padre Raffaele Massari viene nominato amministratore della Parrocchia “Santa Maria del Soccorso” in Noicattaro, presso la quale era già collaboratore.

 

Il calendario degli avvicendamenti sarà concordato con i presbiteri coinvolti e comunicato nelle prossime settimane.

Nell’esprimere gratitudine al Signore, invito i singoli presbiteri e le comunità tutte ad affidare alla materna intercessione di Maria Santissima Odegitria la vita di questa nostra Chiesa. È proprio lei che c’insegna la fiducia dell’abbandono e ci invita ad accogliere l’inedito di Dio come opportunità di crescita e di maturazione nella fede.

Auguri e la benedizione del Signore scenda copiosa su tutti.

 

Giuseppe Satriano

Arcivescovo di Bari-Bitonto

 

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