Circa l’omicidio avvenuto Molfetta, dove un uomo, nel corso di un litigio le cui motivazioni sono ancora in fase di accertamento, ha ucciso un giovane di soli 23 anni, Dario de Gennaro, il vescovo Domenico Cornacchia ha inteso rilasciare la seguente dichiarazione:

 

Sconcerto e dolore per questo evento di brutale violenza. È la prima reazione che sentiamo tutti nel nostro cuore. Non doveva accadere! Non è possibile che un diverbio, un malinteso, un contrasto possano annientare una vita umana.

Questo evento scuote profondamente le fondamenta della nostra comunità, gettando un’ombra di dolore e tristezza su tutti noi. All’inizio della Santa Quaresima, al Signore, chiediamo la forza del perdono e, per l’intera Città di Molfetta, il coraggio di esercitarsi nella misericordia e nella pacifica tolleranza.

Aiutiamo i nostri giovani nel cammino del rispetto di tutti, anche del nemico e nella costruzione di un mondo in cui la vita umana sia rispettata e valorizzata.

Che il Signore possa avvolgere con il Suo amore coloro che piangono la perdita della giovane vittima, offrendo loro conforto e forza per affrontare il difficile cammino che si troveranno ad affrontare. “Beati coloro che piangono, perché saranno consolati” (Matteo 5,4).
Che queste parole ci ricordino che, anche dentro l’esperienza della sofferenza e della morte, c’è la promessa divina di consolazione per coloro che portano il peso della perdita di un essere umano.

 

Il fatto è avvenuto nel quartiere Immacolata, il parroco dell’omonima parrocchia, don Paolo Malerba ha inviato un messaggio alla comunità parrocchiale:

 

«Morire a 23 anni, per chi e per cosa? Quando un uomo uccide un altro uomo è il fallimento non di una sola persona ma di tutta una comunità intera. Abbiamo fallito tutti in questa storia triste. Siamo tutti responsabili! Non possiamo fare finta di nulla, tocca tutti. Dobbiamo chiederci non perché è successo ancora, ma cosa potevamo fare e non abbiamo fatto? Purtroppo è successo nel nostro quartiere dell’Immacolata da tutti disprezzato ma qui nel nostro quartiere c’è tantissima brava gente, tanti lavoratori, tanti bambini che giocano per strada. Non cediamo alla logica della morte, del più forte. Come parroco vi invito a pregare per quest’uomo che ha perso la vita perché possa riposare in Dio e pregare per il suo carnefice perché si possa convertire. E a noi tutti a costruire un mondo più giusto, più vero. Non cediamo alla logica della morte! La vergine santa di Lourdes ci accompagni in questo cammino di purificazione e spogliazione da tutto ciò che è male».

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