La preghiera di Colletta del ciclo liturgico C sintetizza in sé alcuni aspetti che emergono dalla Liturgia della Parola di questa Domenica: la bontà di Dio, la miseria dell’uomo, la missione del Figlio per la salvezza, la gioia del perdono ricevuto. Il profeta Isaia invita Israele ormai libero dall’esilio in Babilonia a non considerare più il passato perché Dio per primo non se ne ricorda e, anzi, prepara una nuova possibilità di vita per il suo popolo. Anche Gesù offre alla donna sorpresa in adulterio e perciò peccatrice e degna di essere lapidata, secondo la Legge, una nuova possibilità di vita che si esprime in quel comando, da notare i verbi all’imperativo, con cui si chiude la pagina evangelica: “Vai e da questo momento non peccare ancora” (v.11).

L’incontro con la grazia è un incontro che impone il cambiamento, lo stesso a cui sono provocati coloro che hanno accusato la donna davanti a Gesù, detentori della Legge (cfr. Dt 5,18; 22,22), dalla parte del giusto, perché se uno sbaglia va rimproverato o punito. Alla condanna che questi vogliono, perché il peccato è esterno a loro, si sostituisce un implicito esame di coscienza che viene dalle parole di Gesù circa la libertà di cuore di ciascuno: ognuno guardi in se stesso e veda con onestà nel suo cuore, anche perché il primo a dover scagliare la pietra era il testimone oculare dell’accusa (cfr. Dt 17,7).

Gesù chiama tutti alla responsabilità e alla coscienza personale. Gli interlocutori di Gesù hanno fatto un’esperienza di grazia che dovrebbe portarli ad una giustizia “non dalla legge ma dalla fede in Cristo Gesù” (Fil 3,9) come dice Paolo nella Seconda Lettura. La giustizia che deriva dalla Legge era per Paolo motivo di vanto, come per ogni buon ebreo, soprattutto se fariseo come Paolo prima della conversione, mentre ora a motivo della conoscenza di Cristo Paolo ha lasciato perdere ogni cosa, considerandola come spazzatura. Lo scopo è guadagnare Cristo come bene assoluto e alternativo rispetto a tutti i valori etico-religiosi a cui ci si può appellare.

Don Tiziano Galati
Responsabile dell’Apostolato Biblico
Ufficio Catechistico

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