Nel Prefazio che la Liturgia oggi propone viene cantato il mistero del Battesimo del Signore come proclamazione della messianicità di Gesù “inviato a portare il lieto annunzio ai poveri” e che si concretizza nell’invito a consolare Israele perché la sua tribolazione è passata dice il profeta Isaia nella Prima Lettura. Un messaggero, identificato nella voce, invita a preparare la via nel deserto per il Signore che viene nella sua potenza, così come, nella pagina evangelica, un messaggero, identificato con Giovanni il Battezzatore, annuncia la presenza di uno più forte di lui al popolo che “sta aspettando, attendendo” ma anche “sperando” secondo una delle valenze del verbo greco.

Giovanni è anche cosciente della differenza che intercorre tra il suo battesimo e quello che impartirà “il più forte”, quello di Giovanni è un battesimo nell’acqua, per purificare il cuore e prepararlo alla venuta del Signore, l’altro sarà un battesimo di giudizio: per la salvezza, con riferimento allo Spirito Santo, per la condanna con riferimento al fuoco. Luca non descrive la scena del battesimo di Gesù come Matteo (3,13-17), ma sottolinea quello che succede dopo: mentre Gesù è in preghiera, nel Vangelo di Luca spesso viene citata la preghiera di Gesù prima delle tappe importanti della sua missione; “il cielo si aprì” segno di un rapporto di vicinanza tra cielo e terra; “scese lo Spirito Santo in forma corporea come di colomba”, è una presenza storica, tangibile quella dello Spirito e che può essere testimoniata da tutto il popolo che era presente all’evento, così come è storica la presenza del Padre che fa udire la sua voce affermando la propria compiacenza sul Figlio.

Per mezzo di Gesù, dice l’apostolo Paolo nella sua Lettera a Tito, si riversa sul “noi” della Chiesa, “abbondantemente”, la grazia giustificatrice di Dio, quella grazia, cioè, che ci rende santi, che si è manifestata nel sacrificio gratuito e libero di Gesù (prima parte della Seconda Lettura) e nell’effusione dello Spirito (seconda parte della Seconda Lettura) che ci rende eredi del regno, il quale comincia a realizzarsi già “qui e ora”, e che il Figlio è venuto a inaugurare e che costituirà la prima tematica della predicazione di Gesù.

Don Tiziano Galati
Responsabile dell’Apostolato Biblico
Ufficio Catechistico

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