Buona partecipazione di giovani, ieri anche in cripta dove, in serata, dopo la messa presieduta dall’arcivescovo Seccia, nell’ambito dell’iniziativa del Servizio diocesano di pastorale giovanile, “Scendi… in cripta” si è svolta la celebrazione eucaristica con l’imposizione delle ceneri per i giovani.

 

 

In assenza dell’arcivescovo Angelo Panzetta, dispiaciuto per l’assenza forzata, causa influenza di stagione, ha presieduto l’Eucarestia, il direttore del Servizio diocesano di pastorale giovaniledon Salvatore Corvino. Hanno concelebrato don Gabriele Morello, parroco di Santa Maria della Pace in Lecce e don Alessandro Mele, parroco di San Giovanni Bosco in San Pietro Vernotico. Nutrita la presenza dei giovani studenti della pastorale universitaria accompagnati da Padre Francesco Lugarà Padre Antonio D’Amore, missionari Omi.

Tre verbi e un’immagine le consegne di don Salvatore per la quaresima 2025 durante l’omelia: “Desiderare, guardare, gioire” e la similitudine della “discesa in cripta”.

“La Quaresima – ha detto don Salvatore – non è solo un tempo di ‘fatica spirituale’. Essa, se vissuta in pienezza e in intensità, può diventare davvero un cammino gioioso”. “In che maniera? – si è chiesto il celebrante -. Dio ci vuole persone gioiose e la Quaresima è quel tempo che ci fa vivere già questa gioia se diventiamo consapevoli che Egli ci desidera e ci guarda. Ma è indispensabile mettere la nostra vita sotto il suo sguardo paterno perché egli fa il tifo per noi. Ecco perché dobbiamo gioire”.

“I nostri peccati, guardati da Dio – ha aggiunto -, diventano ceneri che si dissolvono, ceneri che non pesano, diventano la possibilità di sentire davvero che il Signore desidera incontrare la nostra vita”.

Infine l’immagine dello “Scendere in cripta”: “In Quaresima dobbiamo provare a scendere nella profondità, scendere nelle fondamenta, scendere là dove il Signore vuole fare la storia con noi. Perché, in questo scendere, possiamo riscoprire che il Signore vuole farsi spazio nel più profondo del nostro cuore perché è Lui che ci desidera, è Lui che ci guida, è Lui che ci restituisce il nostro essere figli amati. È così che, mano nella mano con lui, cammineremo nella gioia”.

 

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