L’Auditorium “Porta d’Oriente” di Otranto ha ospitato ieri e oggi “Donne di speranza. La Sapienza femminile e la sua audacia”, due giorni di riflessione nell’ambito della nei quali è intervenuta Lidia Maggi. Teologa e pastora battista, le è stato affidato un ministero biblico che la porta in giro per l’Italia per far conoscere le scritture. Si occupa di formazione e di dialogo ecumenico e collabora con diverse riviste cattoliche e protestanti.

Mons. Francesco Neri ha salutato i tanti intervenuti e la pastora Maggi: “Tutto nelle cose deve essere letto dal punto di vista maschile e femminile. Ecco perché sono contento che sia stata invitata la pastora e la ringrazio per essere qui”.

“Proverò a coniugare il tema della speranza con la narrazione di alcune storie bibliche”, ha detto Lidia Maggi. “La speranza nasce sempre in situazioni difficili. Nella Bibbia ha sempre a che vedere con chi crede che la realtà può cambiare, con chi sogna che un altro mondo è possibile. In situazioni difficili si muovono donne che provano a costruire una rete di senso che vuole mettere in moto una situazione diversa da quella in cui sono, e costruiscono alleanze. Le donne di cui parleremo si muovono nell’afflizione, ma l’afflizione non le paralizza: Ester, Ruth, Noemi e altre”.
E ha proseguito: “Chi pensa di non valere niente nella Bibbia cambia le cose. Quando noi pensiamo che le cose non possono cambiare, forse dovremmo ricordarci che l’arguzia di queste donne ha cambiato non solo il loro percorso, ma anche il modo ti stare al mondo delle generazioni future”.

Ringraziamo la pastora Maggi per la sua preziosa testimonianza.

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