Indirizzo di saluto al card. Marcello Semeraro
all’inizio della Santa Messa di ringraziamento per la dichiarazione di
venerabilità del Servo di Dio, Don Tonino Bello,
Chiesa SS. Salvatore, Alessano, 16 gennaio 2022
Eminenza Reverendissima, cardinale Marcello Semeraro,
come non esultare di gioia sapendo che Lei è venuto, ieri a Molfetta e oggi ad Alessano, a portarci il lieto annuncio della Venerabilità del Servo di Dio, il nostro caro don Tonino Bello? Da tempo abbiamo atteso e desiderato di poter vivere questo momento. Abbiamo pregato intensamente perché il desiderio si trasformasse in realtà.
Segni indelebili e luminosissimi lo avevano preconizzato. Tra di essi, un posto di primaria importanza riveste la silenziosa preghiera di Papa Francesco presso la tomba di don Tonino, il 20 aprile 2018. Come altro possiamo interpretare questo avvenimento inconsueto e dai mille risvolti ecclesiali se non come un preludio all’avvenimento che celebriamo oggi? In un certo senso, la Sua visita ricalca e rinnova quella di Papa Francesco. E noi viviamo l’avvenimento con lo stesso entusiasmo e la stessa gioia. Accogliento il Decreto dalle Sue mani, pensiamo di riceverlo dalle stesse mani del Pontefice.
Sappiamo bene che, nell’iter di accertamento delle virtù eroiche, la Chiesa procede secondo i suoi tempi e in ottemperanza alle norme previste. Della corretta attuazione del procedimento canonico si è fatta interprete Lei, Eminenza Reverendissima, in continuità con quanto operato dai Suoi venerati predecessori in qualità di Prefetti della Congregazione delle Cause dei Santi.
Non è, però, senza significato che il Decreto di Venerabilità sia stato promulgato da Papa Francesco durante il suo mandato. La circostanza dà a pensare. Per certi versi, possiamo ritenere che sia il prolungamento di quanto abbiamo vissuto durante gli anni del nostro servizio nel Pontificio Seminario Regionale di Molfetta. Abbiamo avuto entrambi la grazia di conoscere personalmente don Tonino dall’inizio del suo ministero episcopale fino alla sua morte divenuta, secondo la bella espressione di Mons. Mariano Magrassi, «un tramonto luminoso, quasi più fascinoso di un’alba. Un vero dies natalis»[1].
Siamo stati entrambi testimoni dei gesti che egli ha compiuto durante la sua vita. Li conserviamo nel cuore e li confrontiamo con le parole che abbiamo ascoltato direttamente dalla sua voce e abbiamo letto, nella loro cristallina freschezza, sul giornale diocesano “Luce e Vita”, e che ora, a distanza di tempo, ci sembra che non solo non siano passate di moda, ma che risuonino ancora più vere nella loro struggente carica profetica.
Riempie il cuore di gioia pensare al singolare privilegio di avere vissuto fianco a fianco con il Servo di Dio, proclamato ora Venerabile. Gioiamo perché è giunta a compimento questa fase del processo di canonizzazione. Ci sono ancora altri passi da compiere. Siamo certi che, secondo i disegni di Dio e sotto la Sua guida, saranno portati a buon fine.
Non si tratta, però, solo di una gioia personale, ma di una profonda gioia ecclesiale, condivisa in modo fraterno dalle due Chiese di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi e di Ugento-Santa Maria di Leuca. La presenza di Sua Eccellenza Reverendissima, Mons. Domenico Cornacchia, manifesta in modo evidente il legame di fraternità che vige tra le due comunità diocesane. Numerosi sono stati i gesti che in passato hanno unito le due Chiese. Ora esse gioiscono insieme per la dichiarazione di Venerabilità del loro amato pastore.
Mi sembra doveroso, in questa circostanza, esprimere ancora una volta, a Mons. Cornacchia, al Suo venerato predecessore, Mons. Luigi Martella e a tutta la Chiesa molfettese, il sentimento di riconoscenza della nostra Chiesa ugentina per l’impegno profuso nell’aver introdotto e portato avanti il processo di canonizzazione. L’apprezzamento è accompagnato dalla nostra amorevole vicinanza e dalla comune preghiera.
Come afferma lo stesso don Tonino in un suo scritto, ci piace pensare che la nostra gioia abbia «i tratti di quella “hilaritas”, cioè di quella gioia contagiosa di cui parla sant’Agostino, che accompagna sempre le buone notizie, sconvolgenti e rivoluzionarie»[2]. Ne abbiamo avuto una conferma lo scorso 25 novembre 2021, quando un fremito di gioia si è diffuso tra i Vescovi italiani, riuniti in assemblea a Roma, all’annuncio dato dal Presidente della CEI, Sua Eminenza il cardinale Gualtiero Bassetti, in merito alla promulgazione del Decreto di Venerabilità del Servo di Dio, don Tonino Bello.
Una conferma ulteriore di questa “gioia contagiosa”, viene dai Vescovi di Puglia: dai presuli che hanno partecipato ieri alla Concelebrazione nella Cattedrale di Molfetta e da quelli presenti a questo sacro rito: Mons. Domenico Caliandro, Arcivescovo di Brindisi – Ostuni, già Vescovo di questa diocesi ugentina, e Mons. Fernando Filograna, Vescovo di Nardò-Gallipoli. Insieme a loro, concelebrano anche Mons. Paolo Gualtieri, originario di Supersano e attuale Nunzio Apostolico in Madagascar e Mons. Fernando Panico, originario di Tricase e vescovo emerito di alcune diocesi brasiliane. La vostra partecipazione, Eccellenze Reverendissime, conferisce a questo evento un più evidente afflato ecclesiale.
Con questo spirito, partecipano anche i sacerdoti, i diaconi, i consacrati e i laici di questa e di altre comunità diocesane, insieme a tutti coloro che sono sintonizzati sulla Tv “Antenna Sud-Canale ’90” e gli altri mezzi di comunicazione sociale. Una menzione particolare desidero riservare al parroco di questa comunità don Gigi Giardo, al dott. Giancarlo Piccinni, Presidente della Fondazione “Don Tonino Bello” e al Sindaco di Alessano, dott. Osvaldo Stendardo. Sono onorato di farmi interprete della gioia del fratello di Tonino, il sig. Trifone Bello, insieme ai nipoti Stefano e Federica, Raffella e Francesca Bello e agli altri familiari.
Raccogliendo i sentimenti di tutti i presenti, porgo a Lei, Eminenza Reverendissima, il più sentito ringraziamento per la sua squisita disponibilità a presiedere questa liturgia eucaristica e formulo i voti augurali per la ricorrenza del suo onomastico: auguri vivissimi da parte di tutti!
Proprio questo richiamo augurale, mi riporta alla mente il caro Marcello Bello, fratello di don Tonino. Siamo certi che, dal cielo, egli prende parte alla nostra gioia anche perché vede coronato il grande impegno da lui profuso durante la sua vita, proteso a mantenere viva la memoria del Servo di Dio e a far conoscere a tutti il suo messaggio di pace.
Oso pensare che, alla nostra gioia, si unisca anche lo stesso don Tonino. Così, mentre noi gioiamo per il Decreto di Venerabilità, riascoltiamo le sue parole, pronunciate durante l’ultima Messa crismale: «Vi faccio tanti auguri. Tanti auguri di speranza. Tanti auguri di gioia. Tanti auguri di buona salute […]. Coraggio, vogliate bene a Gesù Cristo, amatelo con tutto il cuore, prendete il Vangelo tra le mani, cercate di tradurre in pratica quello che Gesù vi dice con semplicità di spirito. Poi, amate i poveri. Amate i poveri perché è da loro che viene la salvezza, ma amate anche la povertà […]. Vi abbraccio tutti ad uno ad uno. In modo particolare […] saluto voi della mia comunità parrocchiale di Alessano. […] Vorrei dire a tutti, ad uno ad uno, guardandolo negli occhi: Ti voglio bene»[3].
Eminenza Reverendissima, affidiamo alla Sua preghiera e a quella della Chiesa il proseguimento dell’iter processuale in vista della canonizzazione del Venerabile don Tonino Bello. Il Signore porti a compimento l’opera che ha iniziato. E tutto si compia in laudem gloriae.
+ Vito Angiuli
Vescovo di Ugento – S. Maria di Leuca
[1]M. Magrassi, Ha fatto della sua morte un luminoso poema, in V. Angiuli – V. Cassiano – G. Piccinni, Caro Fratello Vescovo. Omelie e discorsi su Tonino Bello di Papa Francesco, Cardinali, Arcivescovo e Vescovi, Prefazione del card. Pietro Parolin, Palumbi, Teramo, 2021, p.215.
[2] A. Bello, Servi nella chiesa per il mondo, vol. V, p. 97, n. 101.
[3] Id., Non constristatevi, vol. VI, pp. 35-351, nn. 336-337.
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